Vai al contenuto principale

Un viaggio in Giappone coniuga antico e moderno, passato e futuro, dove le tradizioni millenarie si mischiano a quartieri futuristici e ipertecnologici.

Considerato uno dei paesi più sicuri del mondo, con un tasso di criminalità bassissimo anche nelle grandi città, è purtroppo afflitto dalla piaga dello “chikan”, parola giapponese che significa “molestatore”.

No, non preoccupatevi, non prendono di mira le turiste in quanto hanno paura di eventuali ritorsioni alle quali non sono abituati (la classica ginocchiata nelle parti basse).

In genere le vittime predilette sono giovani studentesse stipate in vagoni affollatissimi, costrette a subire, spesso in silenzio, questo genere di sopruso. Rassegnate, se ne hanno l’occasione, si allontanano o si limitano ad afferrare la mano del molestatore e urlare “Chikaaaaan” nella speranza che si dilegui velocemente.

È un problema preso molto seriamente dalle ferrovie e dalle autorità giapponesi che, oltre ad aver stabilito pene severe per questi “palpeggiatori”, (dalla detenzione al pagamento di una multa salatissima) hanno istituito carrozze per sole donne fruibili nelle ore di punta e di notte.

Numerosi pannelli luminosi presenti nelle stazioni ricordano continuamente quanto il palpeggiare sia un reato punibile dalla legge. Nonostante questo, rimane un problema faticoso da estirpare e motivo di grande imbarazzo per tutto il paese; complice probabilmente il maschilismo ancora presente nella società nipponica.

Il fenomeno “chikan” purtroppo è in continua espansione. Gli investigatori hanno identificato centinaia di siti Internet dove questi “molestatori in erba” condividono consigli e strategie su come e dove agire, su come non farsi arrestare, sulle tecniche foto/video utili per riprendere le molestie e dove vengono recensite le linee migliori per la loro attività; tanto che è stata istituita dalla polizia di Tokyo una speciale task-force per cercare di arginare il più possibile questo disgustoso fenomeno.

Lascia un commento