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Sono sempre di più i ragazzi e le ragazze che cedono al fascino del bisturi e alla chirurgia plastica, sottoponendosi ad interventi di lieve o grande entità volti a migliorare o cambiare totalmente il proprio aspetto. Cosa li spinge, davvero, a sottoporsi a queste operazioni?





È boom di richieste di operazioni estetiche tra i giovanissimi: un preoccupante fenomeno in crescita

Fino a qualche anno fa la chirurgia plastica era riservata a uomini e donne maturi, oppure personaggi del mondo dello spettacolo, che si sottoponevano ad ogni genere di modifica chirurgica pur di cancellare i segni del tempo e modificare il proprio aspetto inseguendo l’eterna giovinezza e bellezza. Oggi, invece, sempre più ragazzi, anche giovanissimi, cedono al fascino del bisturi, delle iniezioni, dei peeling chimici. Perché lo fanno? Non di certo per dimostrare meno anni di quelli riportati sulla carta di identità. Gli under 30 si rivolgono al chirurgo estetico soprattutto per un motivo: apparire assolutamente perfetti in una società, quella dei selfie e dei social network, in cui la bellezza è omologata e dove un viso “acqua e sapone” è apprezzato solo a parole.

La pericolosa ricerca della perfezione

Vengono chiamati ritocchi da selfie o Rich Girl Face, per usare il termine coniato dal chirurgo plastico Dirk Kremer che racconta come, soprattutto le ragazze con età compresa tra i 20 e i 29 anni, si sottopongono continuamente a iniezioni di botox, filler all’acido ialuronico, peeling chimici e altri trattamenti e interventi volti a rendere il loro aspetto un indicatore istantaneo di ricchezza e status sociale elevato.

Secondo una recente indagine della  Società italiana di medicina estetica, il 30% degli adolescenti (su un campione di poco più di 2mila ragazzi interpellati) vorrebbe cambiare qualcosa del proprio corpo chiedendo aiutato a un chirurgo plastico. Mentre il 49% ha ammesso di voler ricorrere alla medicina estetica, e quindi a trattamenti meno invasivi, per migliorare il proprio aspetto fisico. Spesso si è spinti proprio dai social network a cercare quella bellezza artificiale, uguale per tutti, che però non rende giustizia alla singolarità di ogni individuo.

I selfie su Instagram, le stories su Facebook, i video su TikTok: si è sempre più schiavi dell’aspetto fisico, modificato ad arte per apparire nella miglior forma possibile agli occhi degli altri. Non che sia una novità, visto che se ne parla da decenni. Ma i social network hanno senz’altro giocato un ruolo fondamentale nell’accentuare questa ricerca di una bellezza irraggiungibile. Quello che si vede quotidianamente scorrendo nei feed sui principali social network, infatti, sono soprattutto modelli estetici artefatti ad hoc, non solo dalla chirurgia estetica ma da filtri, luci e photoshop. Il risultato è una costante ricerca di escamotage (chirurgici e non) per somigliare il più possibile all’idolo di turno che spopola online e arrivando a snaturare completamente il proprio aspetto, non accettandosi più al naturale e pensando, erroneamente, che un viso ritoccato possa far acquisire maggiore fiducia in se stessi e nei rapporti con gli altri.

Sicuramente ci sono casi in cui gli interventi di chirurgia e medicina estetica possono aiutare a sentirsi più sicuri, eliminando piccoli o grandi difetti che possono  causare problemi di salute, anche a livello psicologico, non solo a livello fisico. Ma la stragrande maggioranza dei giovanissimi vorrebbe cambiare il proprio aspetto per essere accettato dagli altri sui social. I rischi sono tanti, perché si perde la connessione con se stessi e con chi si è veramente. Accecati da modelli che in realtà di perfetto non hanno nulla. La bellezza di ogni individuo, infatti, si fonda su pregi e difetti. E anche la modella, la star del momento o l’influencer che tutti ammirano e che può sembrare priva di imperfezioni, in realtà può avere semplicemente imparato solo a mettere in risalto i suoi punti di forza.





Quanti ragazzi vorrebbero cambiare il proprio aspetto?

Sempre secondo lo studio della Società italiana di medicina estetica, eseguito in collaborazione con l’università Magna Grecia di Catanzaro, l’età di chi decide di affidarsi alla chirurgia estetica sta pericolosamente scendendo. Sono moltissimi gli adolescenti tra i 13 e i 18 che si rivolgono ai centri di chirurgia estetica con il desiderio di rifarsi seno, gambe e fianchi oppure aumentare muscoli e ritoccare il naso. Tutte operazioni volte a migliorare l’aspetto per motivi estetici e non per reali esigenze di salute, tra l’altro in un’età in cui il corpo non ha ancora raggiunto il suo pieno sviluppo.

L’Italia è al quarto posto dei paesi con il maggior numero di interventi di tipo estetico. Nel 2017 sono state eseguite 957.814 operazioni, un dato in crescita rispetto al passato. Non siamo ai livelli degli USA o del Brasile, dove le percentuali di persone sottoposte a operazioni sono decisamente più alte, ma la “tendenza ritocco” è in crescita. Anzi, ci sono dei paesi del Mondo in cui l’intervento estetico diventa il regalo di compleanno o della maturità scolastica. Un comportamento spesso giustificato dai genitori con il fatto di voler rendere il proprio figlio/a più sicuro di sé.





Bellezza e social network

Occhi puntati, dunque, sui social network. Alcuni chirurghi estetici hanno raccontato che molti pazienti si rivolgono a loro mostrando selfie e autoscatti al naturale. E poi le stesse immagini ritoccate con filtri e altri strumenti. Per mostrare come sono e come, invece, vorrebbero essere. Spesso sono proprio i social network a dettare i nuovi stili e i nuovi canoni di bellezza, che non solo variano da cultura a cultura ma anche in base all’epoca in cui si vive.

Alcuni colossi del settore sono corsi ai ripari per arginare un fenomeno che, soprattutto tra i più giovani, sarebbe potuto diventare incontrollabile e anche pericoloso. A settembre 2019, infatti, Instagram ha annunciato di voler eliminare tutti quei filtri fotografici che modificano il viso in maniera troppo invasiva e fittizia; cambiando troppo l’aspetto di chi si fa un selfie e decide di postarlo poi sul proprio profilo. L’applicazione ha già provveduto a eliminare gran parte dei “filtri effetto ritocco” ed esplicitamente associati alla chirurgia plastica e la notizia è stata commentata così da Daniele Spirito, chirurgo plastico di Roma e docente presso la Cattedra di Chirurgia plastica dell’Università di Milano: «È una buona notizia, rifare una parte del proprio corpo presuppone una scelta ponderata e motivata, e non si può rischiare di sottoporsi a un intervento chirurgico perché ci si è viste più belle in una foto, o per catturare più like. Inoltre, i disegni effettuati del chirurgo sulla parte da trattare devono essere eseguiti esclusivamente da chi ha professionalità ed esperienza».





I risvolti psicologici dei ritocchi in giovane età

Il problema, come sottolineato anche dagli esperti, sono i risvolti psicologici che questa condotta potrebbe avere. Soprattutto sulle menti dei più giovani. Se in passato il rischio era quello di non accettare il tempo che inevitabilmente passa e mostra il segno del suo passaggio sul nostro corpo, oggi è quello di non accettarsi fisicamente, arrivando a pensare di poter essere migliore solo assomigliando all’icona di turno, omologandosi e nascondendo la propria essenza.

La Società italiana di medicina estetica ribadisce il concetto che la chirurgia estetica non dovrebbe in alcun modo essere destinata ai più giovani, che dovrebbero invece essere accompagnati in un percorso alla scoperta e all’accettazione di sé, oltre che essere informati su come prendersi cura del proprio corpo e fare una corretta prevenzione attraverso check-up annuali, uno stile di vita sano e attività fisica.

E allora, come suggeriva un vecchio amatissimo film, cogliamo sempre l’attimo. Viviamo il presente, pensando al futuro, ma non ancorandoci a un passato che ormai fa parte del libro della nostra vita. Godiamoci l’attimo, imparando ad amarci per le nostre differenze che ci rendono uniche. E anche per quelle piccole imperfezioni fisiche che ci appartengono e che possono raccontare chi siamo veramente. E non chi gli altri vorrebbero che noi fossimo.





Altri modi per fermare il tempo

Oltre che per l’estetica, il tempo passa anche per altri aspetti del nostro corpo. Tante donne, infatti, traggono soddisfazione personale anche da altre situazioni che prescindono l’estetica come la carriera, la possibilità di girare il mondo, di trovare stabilità economica e di diventare mamme. Purtroppo però, per il nostro corpo il tempo passa non solo all’esterno ma anche dentro di noi. Sempre più spesso, infatti, le donne realizzano in ritardo la loro volontà personale di voler un figlio, ma è fisiologico che la possibilità di diventare madre inizia a declinare intorno ai 35 anni. Proprio per questo “l’Egg Freezing” ci permette di “fermare il tempo che passa” senza ricorrere alla chirurgia estetica. Con l’Egg Freezing possiamo congelare gli ovociti nel momento di massima fertilità e dando così la possibilità alle donne di proteggere la propria capacità riproduttiva dal passare degli anni.

In questo modo saremo in grado di fermare il tempo e avere una delle più grandi soddisfazioni della vita, quella di diventare mamme, nel momento più giusto per noi.



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