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Una donna entrata nella storia

La storia è stata scritta in America. Negli USA, per la prima volta nella storia il ruolo di vicepresidente è stato affidato a una donna. Il nuovo inquilino della Casa Bianca Joe Biden, che a gennaio dovrebbe insediarsi all’interno della sede presidenziale ha scelto come braccio destro, per la sua campagna elettorale prima e per la sua nuova avventura al vertice della leadership statunitense poi, una donna. Non una donna politica qualsiasi, ovviamente, ma Kamala Harris: un esempio di caparbietà e che si dimostra pronta a scrivere ancora tante altre importanti pagine della nostra storia più recente.





Mai nessuna donna prima di lei, infatti, era riuscita a ricoprire un ruolo così importante nel mondo politico americano (Hillary Clinton aveva tentato la candidatura alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 2016 ma era stata fermata da Donald Trump). La storia di Kamala Harris è uno di quei racconti straordinari da portare come esempio a tutte le donne, per dimostrare loro che è possibile raggiungere i propri obiettivi, in un mondo in cui, purtroppo, la disparità di genere è ancora troppo presente in ogni ambito della vita.

È un dato di fatto che uomini e donne non siano trattati in maniera uguale a livello politico, sociale, scolastico ed economico. Perché? I motivi sono stereotipi di genere che non rendono giustizia alle reali capacità delle donne e una cultura ancora troppo maschilista che scoraggia le ragazze dalla possibilità di formarsi in ambiti che si ipotizza non possano essere di loro interesse o nelle loro corde. Il vero problema è che le donne vengono costantemente messe in condizione di dover scegliere se continuare a crearsi una carriera o se formare una famiglia, come se non fosse possibile fare entrambe le cose e farle al meglio. Con il risultato che sempre più spesso si cerca una gravidanza nel momento in cui fisiologicamente la capacità riproduttiva è in diminuzione e le possibilità di concepire naturalmente si riducono. La medicina della riproduzione ha ben compreso la necessità delle donne che spesso ritardano la maternità, per motivi sociali, economici e lavorativi, e offre a tutte la possibilità di crioconservare i propri ovociti nel periodo di massima fertilità (tra i 20 e i 30 anni) grazie all’Egg Freezing: una tecnica che permette di preservare la propria fertilità e decidere soggettivamente il proprio momento giusto per diventare madri.

La storia di Kamala Harris ci insegna che le donne sono in grado, con caparbietà e con tenacia, di rendere possibile quello che per molti sembrava impossibile, seguendo i propri sognie senza farsi fermare da niente.

Biografia di Kamala Harris

Kamala Devi Harris è nata a Oakland, in California, il 20 ottobre del 1964. La mamma, Shyamala Gopalan, era una donna indiana emigrata nel 1960 per conseguire un dottorato in endocrinologia alla UC Berkeley: venuta a mancare nel 2009, viene ricordata come una famosa scienziata e oncologa anche per il suo impegno nella ricerca di cure per il cancro al seno. I suoi lavori hanno permesso alla medicina di compiere passi in avanti importantissimi nella lotta alla neoplasia mammaria. Il padre, invece, è Donald Harris, un professore emerito di economia alla Stanford University: era emigrato dalla Colonia della Giamaica nel 1961, per laurearsi nella stessa università frequentata dalla moglie. Donald Harris nel 2018 aveva detto di essere un discendente dello schiavista Hamilton Brown.

Kamala ha anche una sorella minore, Maya, è cresciuta in California. Per volontà della mamma e per preservare la loro identità indiana la due bambine hanno ricevuto nomi indiani. Quando i genitori hanno divorziato (Kamala aveva 7 anni), nei weekend che trascorrevano a Palo Alto dal papà, le ragazzine hanno scoperto cosa vuol dire crescere in un paese razzista: i bambini dei vicini non potevano giocare con le sorelle Harris perché nere.

A 12 anni, Kamala si è trasferita con la sorella in Canada, dove la mamma era diventata ricercatrice e insegnante. Dopo il diploma del 1981, si è specializzata alla Howard University di Washington D.C. in scienze politiche ed economia.

Nel 2014 Kamala Harris ha sposato a Santa Monica l’avvocato californiano Douglas Emhoff, diventando la madre acquisita dei due figli che l’uomo aveva avuto dal precedente matrimonio con Kerstin Emhoff.

La carriera e l’attivismo di Kamala Harris

Impegnata nella politica statunitense, Kamala Harris è stata prima senatrice dello stato della California, dal 2017, mentre alle Elezioni presidenziali USA del 2020 è stata eletta come vicepresidente negli Stati Uniti d’America.

In realtà Kamala Harris è entrata nella storia ben prima di diventare la vicepresidente eletta degli Stati Uniti d’America. La carriera politica di Kamala Harris è iniziata nel 1990, diventando viceprocuratrice distrettuale della Contea di Alameda (anche in questo caso è stata la prima donna ad assumere questa carica politica e la prima donna eletta che non avesse la pelle bianca). Nel  2016 diventa senatrice.

Kamala Harris ha lottato per i diritti di tutte le donne: per prevenire la dispersione scolastica, per sostenere i giovani nella crescita e nell’educazione, per l’inclusione di ogni cittadino americano nella vita sociale, nessuno escluso. La neoeletta vicepresidente USA ha combattuto contro reati che vedono molte donne vittime in tutto il mondo: atti di stalker, revenge porn, violenza di genere, sfruttamento. E per i diritti della comunità LGBT, sfilando con gli attivisti in strada e chiedendo a gran voce un cambiamento di cultura negli USA. Un altro argomento che le sta particolarmente a cuore è la tutela ambientale, per il quale ha messo in atto tutta una serie di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di preservare la salute della Terra.

Frasi ispiratrici della prima donna vicepresidente USA

La biografia e la carriera di Kamala Harris ci insegnano a sostenere le nostre ragazze. Aiutandoci anche con le parole che lei stessa ha pronunciato.

Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima. Ogni bambina, ragazza che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi. Noi saremo lì con voi.

Le donne nere e le donne di colore sono state a lungo sottorappresentate nelle cariche elettive e a novembre abbiamo l’opportunità di cambiare la situazione. Andiamo a lavorare.

Penso che ci siano momenti di crisi che ci danno il coraggio e l’incoraggiamento per provare qualcosa che in realtà potrebbe essere migliore di come lo stavamo facendo prima.

John Lewis, prima di lasciarci, ha scritto che la democrazia non è uno stato, è un atto e quello che intendeva dire è che la democrazia non è garantita: dobbiamo avere una forte volontà di difenderla, salvaguardarla, non darla mai per scontata. Questo richiede una battaglia, dei sacrifici, ma anche gioia, perché noi, il popolo, abbiamo il potere di costruire un futuro migliore.

Penso alle donne, alle donne nere, asiatiche, bianche, ispaniche, nativo americane, che nel corso della storia di questo paese hanno aperto la strada per questo momento, si sono sacrificate per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia per tutti noi; penso alle donne nere che troppo spesso non sono considerate, ma sono la spina dorsale della nostra democrazia.

Proprio il discorso di Kamala Harris dopo l’elezione a vicepresidente di Joe Biden entrerà nella storia e dovrebbe essere inserito nel programma scolastico di ogni classe del mondo. Perché lei si rivolge direttamente a tutte quelle bambine e a quelle ragazze che fin dalla più tenera età sono vittime di stereotipi e di pregiudizi che non consentono loro di esprimersi secondo i loro desideri e i loro talenti. Affinché nessuna donna debba più rinunciare ai propri sogni.





Kamala Harris è un esempio da seguire. La sua caparbietà, la sua tenacia, la sua voglia di vincere in un mondo maschilista devono essere fonte di ispirazione per ognuna di noi. Perché nessuno deve più permettersi di dire o di pensare che le donne non sono all’altezza di un ruolo. Lo sono eccome. E cambieranno il mondo.



In copertina: U.S. Senator Kamala Harris speaking with attendees at the 2019 National Forum on Wages and Working People hosted by the Center for the American Progress Action Fund and the SEIU at the Enclave in Las Vegas, Nevada. CC Gage Skidmore.

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