Chi sono le nostre connazionali che si sono distinte per il loro contributo allo sviluppo scientifico
Il ruolo femminile nelle materie STEM
Donne e scienza: sono numerosi i contributi che importanti figure femminili nella storia hanno dato al mondo scientifico, anche se spesso le loro scoperte sono passate e passano tutt’oggi in secondo piano. Questo perché la scienza è un settore molto maschilista, dove la parità di genere è un’utopia. Per quanto siano preparate, per quanto abbiano le stesse competenze e per quanto si impegnino come e più dei colleghi maschi, il divario di genere nell’ambito STEM (acronimo inglese che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics) rimane incolmabile e che ancora oggi, nel 2021, frena le ragazze nel proseguire gli studi in materie scientifiche.
I dati purtroppo parlano chiaro. I percorsi di studio nelle materie STEM possono aiutare oggi a trovare un’occupazione stabile nel mondo del lavoro, con molte offerte dedicate. Ma la popolazione femminile sembra essere esclusa da ambiti sempre più importanti nella nostra evoluzione. Solo 4 laureati su 10 nelle materie STEM sono donne. In Italia i dati di Almalaurea relativi all’anno accademico 2018/2019 rivelano che le studentesse rappresentano il 58,7% degli iscritti in totale, eppure al momento dell’immatricolazione tendono a prediligere studi umanistici e letterari. Solamente il 18% delle ragazze affronta un percorso di studio di tipo scientifico. Dati in media con l’Europa e con il resto del mondo, che non stupiscono ma che fanno riflettere.
Le ragazze che si laureano in materie STEM hanno spesso voti più alti rispetto a quello dei colleghi maschi, tuttavia il tasso di occupazione a un anno dalla fine degli studi è più alto per gli uomini (91,8% contro l’89%), mentre a 5 anni la forbice si allarga in modo impressionante (91% contro l’84%). L’accesso alle professioni scientifiche è molto difficile per le donne, che spesso vengono ostacolate nonostante le effettive capacità.
Perché ci sono poche donne iscritte alle lauree STEM?
Le donne tendono a evitare gli studi scientifici perché fin da piccole sono portate a credere di non esserne all’altezza e di non aver le stesse possibilità dei maschi di riuscire in un settore che, nella società moderna, è ancora visto come prettamente maschile. La loro autostima viene annientata a partire dai primi anni di scuola, quando in seguito a pregiudizi e stereotipi i loro interessi nel campo vengono praticamente cancellati, annullati, calpestati. Quando invece bisognerebbe coltivare i talenti di ognuno, al di là del genere di appartenenza, e incentivare gli studi per cui ci si sente predisposti.
Inoltre, molto spesso le donne sono frenate da aspetti come l’impossibilità di conciliare vita privata e lavoro e aspettative che la società (e spesso anche l’ambiente famigliare) ha nei loro confronti. Nella maggior parte dei casi il percorso scolastico e la carriera in ambiti lavorativi come quello scientifico vengono vissuti come una scelta dura da prendere, soprattutto se si hanno anche altri sogni nella vita, come diventare mamme. Alle lavoratrici viene sempre chiesto di scegliere tra carriera e famiglia, aspetto che non preoccupi minimamente i lavoratori di sesso maschile.
Eppure, proprio grazie al progresso della scienza medica, oggi è possibile non rinunciare ai propri molteplici obiettivi e programmare la maternità in età più matura, così da concentrarsi prima sulla propria formazione personale e lavorativa. Studiare, entrare nel mondo del lavoro, fare carriera e poi pensare con serenità a una possibile gravidanza. L’Egg Freezing non è più una prerogativa a scopo medico e suggerita a pazienti oncologiche, in terapia con immunosoppressori, affette da endometriosi e ridotta riserva ovarica, ma consigliata anche alle donne che decidono di crioconservare i loro ovociti nel momento di massima fertilità, per poi aver maggiori chance in futuro di stringere tra le braccia un bebè.
La preservazione della fertilità tramite crioconservazione degli ovociti è un tema di forte attualità, sul quale ogni donna dovrebbe informarsi, per poter sempre avere il giusto supporto nel corso della propria vita e non rinunciare ad alcun progetto di vita.
Scienza e modelli di riferimento femminili
C’è chi sottolinea anche come la mancanza di role model femminili possa influire molto sulla decisione delle giovani ragazze di rinunciare alle facoltà STEM. Tuttavia, la nostra storia più o meno recente ci ha raccontato di grandi donne scienziate che hanno fatto e continuano a fare la differenza. Figure femminili che ogni donna dovrebbe conoscere, per non permettere più a nessuno di ostacolare sogni, desideri e aspettative. Modelli che possono ispirare per il loro impegno lavorativo e per la loro caparbietà, per la loro capacità di superare le difficoltà in nome della passione per la scienza e riuscendo a fornire al mondo contributi incredibili in ambito scientifico.
Donne famose nella storia della scienza italiana, persone che hanno cambiato il mondo
Rita Levi-Montalcini
Neurologa e senatrice a vita, sicuramente è la scienziata italiana più famosa, in Italia e nel mondo. Nel 1986 ha anche vinto il Premio Nobel per la medicina per aver individuato il fattore di crescita del tessuto nervoso, che è in grado di influenzare lo sviluppo delle cellule del cervello e del sistema nervoso periferico. Grazie ai suoi studi, oggi i ricercatori stanno cercando di mettere a punto cure per l’Alzheimer e per la SLA.
Margherita Hack
Astrofisica italiana, prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. Negli ultimi anni della sua vita la sua missione è stata quella di divulgare la scienza con parole semplici e chiare: un ottimo esempio per tutte le donne.
Samantha Cristoforetti
Astronauta e prima donna italiana dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, a salire a bordo della Stazione Internazionale Spaziale. Tra le stelle, ha raccontato in maniera chiara ed efficace cosa si prova a vivere nello spazio, diventando una perfetta divulgatrice scientifica online.
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
Prima donna della storia ad aver avuto un dottorato, supportata dalla sua famiglia, in particolare dal padre che le è sempre stato accanto. Anche perché nel 1600 per una donna studiare materie scientifiche era impensabile.
Fabiola Gianotti
È stata la prima fisica italiana e la prima donna a essere nominata come Direttore Generale dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il CERN. Fu lei ad annunciare la prima osservazione di una particella compatbile con il bosone di Higgs.
Lucia Votano
La prima donna fisica italiana alla direzione dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Importanti i suoi studi sui neutrini.
Ilaria Capua
Virologa italiana che nel 2006 ha reso pubblica la sequenza genica del virus dell’aviaria, contribuendo a diffondere l’Open Access ai contributi scientifici per permettere alla ricerca di fare passi da giganti.
Brillanti, audaci, talentuose, mosse dalla passione. Conosci donne STEM? Raccontaci la loro storia nei commenti e sui nostri social Facebook e Instagram. È necessario continuare a investire, ispirare e coinvolgere le donne e le ragazze nella scienza, affinché l’uguaglianza di genere in questo ambito diventi realtà.