Cara community di MagFem,
Il 25 novembre è una ricorrenza importante, dedicata a far luce sulla lotta contro la violenza sulle donne. Questa data rappresenta un’importante occasione per accendere i riflettori su una realtà che, purtroppo, continua a segnare la vita di troppe donne in Italia e nel mondo. Tuttavia, questa giornata non è solo un momento di consapevolezza: è anche una chiamata all’azione, un invito a contribuire al cambiamento. La lotta contro la violenza di genere può e deve partire da ciascuno di noi. Questa drammatica realtà colpisce milioni di donne in tutto il mondo, e l’Italia purtroppo non fa eccezione.
La violenza di genere in Italia: dati e realtà
Secondo i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR): “Sono oltre 2 milioni e mezzo le donne (10,1%) che nel corso del 2022 riferiscono di vivere attualmente situazioni di violenza psicologica, subendo atti di controllo da parte di persone vicine, denigrazione e umiliazioni; mente circa 12 milioni (50,4%) hanno sperimentato questo tipo di violenze nel corso della propria vita. Tali atti vengono perpetrati soprattutto da conoscenti/amici (34,2%), da familiari conviventi (25,4%) e dal partner (25,1%)’’[1].
Anche i dati Istat lasciano pochi dubbi sulla natura della violenza: si stima che ogni anno, centinaia di donne perdano la vita per mano di un compagno o ex compagno.[2]
I femminicidi rappresentano, purtroppo, la punta dell’iceberg di un fenomeno che ha radici profonde nella cultura del controllo, del possesso e della violenza domestica. Notizie che non vorremmo mai leggere sui giornali ma ai quali purtroppo ci siamo abituate ormai quotidianamente e che ci obbligano a non abbassare mai la guardia. Numeri allarmanti che ci mostrano l’urgenza di agire. La violenza di genere è una violazione dei diritti umani che compromette la salute, la dignità, la sicurezza e l’autonomia delle vittime.
[1] CNR, 24/11/2023
[2] ISTAT, 05/12/2023
Ma cosa significa realmente violenza di genere?
La violenza contro le donne è un fenomeno che va ben oltre gli episodi di femminicidio. Si manifesta sotto molteplici forme: fisica, psicologica, sessuale, economica e stalking. Si basa sul pregiudizio e sulla convinzione che l’uomo possa, in qualche modo, dominare la donna, possederla e controllarla. È un atto di potere e di sopraffazione che non si limita al danno fisico, ma minaccia la dignità, l’autostima e la libertà della donna.
Tipologie di violenza di genere
- Violenza fisica: colpi, percosse, lesioni che lasciano segni evidenti sul corpo.
- Violenza sessuale: abusi sessuali, stupri, molestie, che minano la libertà sessuale della donna.
- Violenza psicologica: insulti, minacce, umiliazioni, controllo delle azioni e delle emozioni, che colpiscono la psiche e lasciano cicatrici invisibili.
- Violenza economica: limitare l’accesso al denaro o al lavoro, in modo da mantenere la donna in una condizione di dipendenza.
- Stalking: perseguitare, controllare e molestare costantemente la persona, limitandone la libertà
L’aumento dei Centri Antiviolenza (CAV) a supporto delle donne
Nel cuore della lotta contro la violenza di genere, vi è una rete di supporto che si è espansa con determinazione e impegno negli ultimi anni: i centri antiviolenza[3]. Questi luoghi, che rispondono al numero verde Nazionale 1522, rappresentano non solo un rifugio sicuro, ma anche un faro di speranza per tante donne che vivono situazioni di abuso. Il significativo incremento delle strutture, con un aumento del 30% dal 2014 al 2022, è un segnale tangibile dell’impegno dell’Italia nel combattere questa piaga sociale.
Nel 2022, le donne vittime di violenza hanno potuto contare su 385 centri antiviolenza (CAV), distribuiti per il 37,9% nel Nord, per il 31,4% nel Sud, per il 20,8% nel Centro e per il 9,9% nelle Isole. Questi centri non sono semplicemente numeri, ma rappresentano un sostegno concreto per le donne, offrendo loro supporto psicologico, legale e sociale, e aiutandole a ricostruire le proprie vite. La maggiore informazione e le nuove modalità di contatto hanno giocato un ruolo fondamentale nell’incoraggiare sempre più donne a chiedere aiuto.
L’aumento di queste strutture è un segno positivo: più donne trovano il coraggio di uscire dal silenzio e chiedere aiuto. Tuttavia, è anche un triste promemoria che la violenza di genere persiste. La consapevolezza di questa realtà ci spinge a continuare a lottare, uniti, per un futuro in cui ogni donna possa vivere senza paura.
La responsabilità di ognuno di noi
Non possiamo più permetterci di guardare dalla parte opposta. Il cambiamento deve partire da una cultura del rispetto, dell’ascolto e della parità. Se la violenza di genere è un problema di tutta la società, allora è la società intera che deve essere coinvolta nella sua eliminazione. È fondamentale che ogni donna, ma anche ogni uomo, si faccia portavoce di un cambiamento profondo.
Cosa possiamo fare?
- Sensibilizzare: non basta essere consapevoli della violenza di genere. È necessario parlarne, discuterne, educare i più giovani a relazioni sane, basate sul rispetto e sulla parità.
- Ascoltare e supportare: se una donna si confida con te, non minimizzare il suo dolore. Ascolta senza giudicare e offri il tuo supporto, sia emotivo che pratico. Ogni gesto di solidarietà conta.
- Educare alla parità: sin dalla scuola, dobbiamo insegnare il valore dell’uguaglianza tra i generi e il rispetto del consenso. Le generazioni future hanno bisogno di modelli sani per crescere e costruire relazioni rispettose.
- Chiedere aiuto: Se siamo vittime di violenza, non dobbiamo mai sentirci sole. I centri antiviolenza, le forze dell’ordine e le associazioni sono lì per aiutare, sostenere e dare una speranza. È fondamentale avere il coraggio di chiedere aiuto.
- Denunciare: La violenza può essere fermata solo quando non viene più taciuta. La denuncia è uno strumento potente per fermare il ciclo di violenza. Le leggi italiane, sebbene ancora migliorabili, sono a tutela delle vittime di violenza. Il numero verde 1522 è sempre attivo per dare supporto alle donne in difficoltà.
Un appello alla comunità
Insieme possiamo fare la differenza. Non c’è cambiamento senza consapevolezza, senza un impegno costante. La violenza non è un destino, ma una scelta di chi la perpetra. E se una parte della società decide di fermarsi, un’altra parte può e deve decidere di alzarsi e dire basta.
Invitiamo tutte le persone ad essere parte attiva di questo cambiamento. Parla, educa, denuncia, sensibilizza. Il futuro dipende da noi.
Se ti ritrovi nelle storie di donne che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni di violenza, ricorda che non sei sola. Rivolgiti ai centri antiviolenza chiamando il numero verde 1522, cerca supporto e non esitare a chiedere aiuto. La tua voce è importante e può fare la differenza.
La vostra compagna di viaggio,
MagFem