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La fertilità femminile attraversa diverse fasi e l’età gioca un ruolo fondamentale nella capacità riproduttiva di ogni donna.



La fertilità nelle donne: che cos’è e quanto conta l’età

La vita di ogni donna è diversa. Ognuna di noi compie delle scelte che portano a delineare come sarà la nostra esistenza e il nostro futuro. Non ci sono scelte giuste o scelte sbagliate, ma solo scelte personali che decidiamo di intraprendere e che per noi rappresentano tappe importanti della creazione del nostro avvenire. Le donne, però, qualunque sia la strada che hanno deciso di percorrere, sono accomunate da un fattore biologico fondamentale, al quale, soprattutto in giovane età, non prestiamo caso: l’età fertile di ogni donna non è sempre uguale.

La fertilità è la capacità che un individuo o una coppia ha di avere dei bambini. Capacità che può essere esercitata o meno, ovviamente. E che, purtroppo, non è sempre uguale nel corso della vita. La fertilità femminile, così come quella maschile, anche se si parla sempre più di quella della donna, subisce una serie di cambiamenti anche molto profondi con l’avanzare dell’età, per naturali processi di invecchiamento che non possono essere fermati.

Se nell’uomo la produzione di spermatozoi non si ferma nemmeno in vecchiaia, ma peggiora in qualità, nella donna la capacità di rimanere incinta scende drasticamente con l’aumentare degli anni. Gli esperti parlano di una vera e propria finestra fertile, durante la quale le probabilità di rimanere incinta e di portare a termine una gravidanza senza complicanze sono maggiori rispetto ad altri periodi della vita. Una finestra che, purtroppo, è molto corta e spesso non combacia con altre esigenze che ogni donna ritiene fondamentali per la sua vita, come studiare, farsi una carriera, magari conoscere un po’ il mondo oppure, semplicemente, quando si decide ”Il Momento Giusto”.











Fertilità della donna ed età

La fertilità di ogni donna è al massimo tra i 20 e i 30 anni. È in questa fase della vita che la capacità riproduttiva è maggiore, dopodiché si esaurisce sempre di più con l’avanzare dell’età ed è un processo che inizia già dalla fase embrionale.

Le ovaie di un feto femminile contengono 6-7 milioni di ovociti e già al momento della nascita molti di essi vengono naturalmente eliminati, per attestarsi tra i 1-2 milioni. 

Il numero di ovociti presenti nelle ovaie è destinato a diminuire sempre di più nel corso della vita perché il corpo non ne produce altri. Ogni donna ha, di conseguenza, una propria “riserva ovarica”.

La naturale diminuzione del numero di ovociti è un processo naturale e continuativo: il primo calo significativo, ma comunque graduale, si ha intorno ai 35 anni, fino a ridurre progressivamente la fertilità femminile, già circa dieci anni prima l’arrivo della menopausa (che di solito si attesta intorno ai 50 anni.)

Se consideriamo che l’età media in cui una donna diventa mamma per la prima volta è in costante crescita e si attesta intorno ai 30 anni, possiamo comprendere perché aumentano i casi in cui una coppia trova difficoltà ad avere un bambino. Ma crescono anche i casi di gravidanze che incappano in problemi, più lievi o più gravi.

L’età della madre (ma anche quella del padre, non lo dimentichiamo mai) può influire sul maggior rischio di aborti spontanei, morti fetali endouterine, parti pretermine e altre patologie del nascituro.



Le fasi della fertilità femminile

Gli esperti sottolineano che ogni donna nella sua vita attraversa diversi momenti fondamentali legati alla fertilità:

  • ll primo ciclo mestruale, che in media avviene intorno ai 14 anni. È in questo momento che il corpo femminile comincia a ovulare e inizia, di fatto, l’età fertile di ogni donna;
  • A 20 anni comincia la fase in cui la donna è maggiormente fertile, quando cioè le chance di una gravidanza e di portarla a termine senza conseguenze sono maggiori. La fase dura fino ai 30 anni circa.
  • A partire dai 35 anni la fertilità cala, gradualmente e progressivamente, fino ad arrivare alla menopausa.

La finestra fertile, di fatto ha una “data di scadenza”, e per ogni donna il raggiungimento di questo momento può essere diverso. Il calo considerevole della fertilità si attesta già circa dieci anni prima dell’insorgenza della menopausa, che si attesta intorno ai 50 anni, ma può essere anche molto precoce, quindi arrivare prima del tempo medio, oppure, addirittura, arrivare successivamente.



È possibile salvaguardare la fertilità femminile, iniziando a pensarci anche in giovanissima età?

C’è una pratica sempre più diffusa anche tra le ragazze che consente di mantenere intatta la propria fertilità femminile: è la preservazione della fertilità per ragioni non mediche ”Egg Freezing”; ovvero la possibilità di congelare i propri ovociti per aumentare la possibilità di avere figli, anche quando il naturale calo della capacità riproduttiva riduce le probabilità.

Il momento giusto, di fatto, non è uguale per tutte le donne e ognuna dovrebbe scegliere quando quel momento arriverà, senza il timore di precludersi questa occasione e prolungare in maniera del tutto naturale la propria finestra fertile. Continuando a vivere la vita com’era nei programmi, nei sogni e progetti. Senza dover rinunciare a nulla.



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