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L’endometriosi, una malattia invisibile e per questo difficile da diagnosticare

Cos’è

L’endometriosi è una malattia cronica e invalidante, invisibile dall’esterno che colpisce la donna nel suo periodo fertile.

Con il termine endometriosi si indica la presenza di endometrio, lamucosa che solitamente è il rivestimento della cavità uterina, al di fuori dell’utero. Può essere presente già dal menarca, la prima mestruazione. E può durare fino al giorno della menopausa.

L’endometriosi è una malattia, purtroppo, molto diffusa: si stima, infatti, che 1 donna su 10 ne soffra. In Italia sono circa 3.000.000, in Europa 14.000.000 e nel mondo 176.000.000 le donne che si stima siano affette da endometriosi. Colpisce il 30-50% delle donne non fertili oppure con difficoltà a concepire. Il maggior numero di casi viene diagnosticato tra i 25 e i 35 anni.

È una patologia ancora poco conosciuta e sottovalutata, non solo dalle donne stesse ma, a volte, anche dagli stessi medici. Per questo motivo è opportuno che ogni donna sia informata, in modo che al primo campanello d’allarme si possa avvisare il proprio medico e tenere sotto controllo il progredire della malattia.





Cause

Le reali cause dell’endometriosi non sono ancora conosciute. Una delle teorie più utilizzate per spiegare le cause dell’endometriosi è quella della mestruazione retrograda, ovvero la presenza di tessuto anomalo al di fuori della cavità uterina come ovaie, tube, peritoneo, vagina ecc. A causa delle contrazioni uterine che si manifestano durante le mestruazioni, parti di endometrio si possono staccare dall’utero e raggiungere altre parti del corpo.

Altre teorie parlano di una modificazione del tessuto che riveste le pelvi, mentre alcuni esperti sottolineano che la malattia potrebbe essere la diretta conseguenza di un’alterazione del sistema immunitario oppure essere provocata da una predisposizione genetica. 

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Sintomi

I sintomi dell’endometriosi possono essere diversi da donna a donna, per questo motivo è molto difficile diagnosticare la malattia. Diagnosi non tempestive possono provocare ritardi nell’inizio dei trattamenti e nell’individuazione della cura più adatta. Tra i sintomi più comuni segnaliamo:

  • dolore pelvico durante il ciclo (dismenorrea)
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia)
  • dolore pelvico
  • mestruazioni molto abbondanti
  • costipazione
  • diarrea
  • perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l’altro
  • difficoltà a concepire
  • dolore durante la minzione
  • dolore durante la defecazione
  • difficoltà o urgenza ad urinare
  • stitichezza
  • stanchezza cronica

Conseguenze

L’endometriosi è una malattia invalidante, che può compromettere la qualità di vita delle donne che ne sono affette, sia per quanto riguarda la sfera lavorativa sia quella affettiva e relazionale.

Spesso, purtroppo, la diagnosi è tardiva, con un ritardo che va dai 5 ai 9 anni, dal momento che spesso i sintomi vengono confusi con altri disturbi più comuni come, ad esempio, la sindrome dell’intestino irritabile.

Il ritardo diagnostico può creare danni gravi: l’endometriosi può essere considerata “una malattia sociale”, poiché influenza la qualità di vita e la vita riproduttiva della donna che ne è affetta, generando costi non solo per la diagnosi e il trattamento, ma anche per il suo impatto socio-economico, inteso come perdita di ore di lavoro e performance economica delle pazienti affette. Non dobbiamo poi dimenticare che l’endometriosi è causa di sub-fertilità o infertilità nel 30-40% dei casi.

Come si diagnostica

La diagnosi della malattia, che di solito avviene in media con un ritardo di 7 anni dalla comparsa dei primi sintomi, viene effettuata tramite visita ginecologica e richiesta di ulteriori esami e accertamenti, come l’ecografia transvaginale, la risonanza magnetica alla pelvi, la laparoscopia. Quest’ultimo è lo strumento diagnostico migliore, perché permette di andare a individuare anche le cisti più piccole e invisibili, cosa che ecografia e risonanza magnetica, invece, non riescono a fare.

Il consiglio è quello di non aspettare troppo prima di riferire al proprio medico la comparsa di uno o più sintomi sopra descritti. E di indagare in fondo le cause dei disturbi che magari affliggono fin da giovanissime. Molto spesso, ad esempio, dolori che possono anche arrivare a limitare il normale svolgimento delle quotidiane attività durante le mestruazioni, sono “curate” per anni e anni con antidolorifici quando, invece, sarebbe opportuno comunicare al proprio medico il disturbo e avviare una serie di accertamenti per valutare se si è affette da endometriosi.

Cure

Una cura per l’endometriosi non esiste ancora: gravidanza, menopausa, interventi, isterectomia, terapie ormonali, diete particolari non sono cure definitive per la malattia, perché ancora non si conoscono le effettive cause scatenanti.

Di solito le cure farmacologiche messe in atto possono aiutare ad alleviare i sintomi. Si usano farmaci antidolorifici e antinfiammatori per attenuare il dolore (da usare solo stretto controllo medico), ma anche terapie ormonali per ridurre le fitte, il sanguinamento e prevenire la formazione di nuove cisti. Molte donne ricorrono anche a rimedi fitoterapici per regolare la produzione di ormoni, per evitare gli effetti indesiderati dei farmaci progestinici. Alcune donne hanno tratto giovamento per i dolori anche da sedute di agopuntura.

L’intervento chirurgico, di solito, è richiesto nei casi più gravi o quando la terapia a base di farmaci non ha aiutato le donne a cercare di vivere meglio oppure nel caso in cui si cerca una gravidanza. In caso di endometriosi grave e quando tutte le altre cure non hanno avuto esiti, potrebbe essere necessaria l’isterectomia, ovvero la rimozione dell’utero.

Cosa fare se si soffre di endometriosi o si ha il sospetto di soffrine

È fondamentale indirizzare chi ne è affetta, o anche solo chi ha un sospetto, verso un centro specializzato. Solo così si ha la sicurezza di essere seguite correttamente da un’equipe multidisciplinare: il ginecologo è la figura più importante, ma la presenza di altri specialisti (come l’urologo, il gastroenterologo e un terapista del dolore) è necessaria. Non tutte le donne sono sintomatiche, infatti alcune di esse si accorgono di esserne affette solo nel momento in cui approfondiscono le indagini a causa di difficoltà nel riuscire a rimanere incinta.



Prendersi cura della propria fertilità sin da giovanissime è senza dubbio una delle pratiche più suggerite per iniziare una corretta prevenzione: l’Egg Freezing (crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche) si rivela un mezzo utile a preservare la propria capacità riproduttiva.

Trovi tutte le informazioni su www.ilmomentogiusto.org   





Una Marcia Mondiale contro l’endometriosi per sensibilizzare alla sua prevenzione, diagnosi e cura

L’endometriosi condiziona pesantemente la vita non solo a chi ne è affetta, ma anche a chi le sta accanto perché destabilizza gli equilibri di coppia.

Nessuno crede che si viva di dolore cronico; invece, è possibile e ti cambia la vita. Bisogna accettare che non si possono più fare le cose di prima.

Tuttora l’endometriosi non è riconosciuta come malattia invalidante. L’invalidità viene riconosciuta sono in pazienti sottoposte a interventi mutilanti, con danni e conseguenze permanenti.

Il 12 gennaio 2017 l’endometriosi nei suoi stadi più gravi, ovvero 3 e 4, è stata inserita nei LEA (Livelli Essenziali d’Assistenza) garantendo così l’esenzione su alcuni esami: visita di controllo, eco transvaginale, eco transrettale, eco addome e clisma opaco. Tutti da eseguire ogni 6 mesi. Si è trattato di una grande conquista da parte di tutte le pazienti affette da questa patologia e delle associazioni che lottano insieme a loro.

Per sensibilizzare sempre di più riguardo a questa patologia così invalidante,  è molto importante partecipare alla Marcia Mondiale contro l’endometriosi che si svolge, ogni anno, a Roma, in contemporanea con più di 50 capitali del mondo.

La settima edizione si svolgerà il 28 marzo 2020: come ogni anno la mattina ci sarà la camminata pacifica e al pomeriggio la Tavola Rotonda con vari medici e associazioni.

ℹ️ Per ulteriori informazioni, potete seguire la pagina Endomarch Team Italy ed iscrivervi al gruppo Endometriosi team italy marciamo su Roma.

Articolo redatto con la collaborazione di Michela Masat, affetta da endometriosi.

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